Capita spesso che mi senta chiedere come mai io abbia scelto questo nome per un marchio di gioielli.
Il processo mentale per cui si collega un prodotto a un nome è materia di quegli esperti di comunicazione che da generazioni studiano e producono il fenomeno "marketing".
I gioielli sono oggetti luminosi, brillanti e quando non lo sono fisicamente lo sono emotivamente: un monile che ci fa star bene ci illumina con il suo fascino. E le stelle sono la più grande fonte di luce nell'intero cosmo. E' grazie al nostro sole se ora siamo qui e viviamo su questo pianeta.
Il nome che ho scelto rispecchia in toto la mia
devozione alla stella a cinque punte: un simbolo forte, che ci accompagna da tempi immemori e che ha sempre rappresentato la grandezza della scintilla divina in ogni cultura passata e presente.
Allora perché "nera"?
Allora perché "nera"?
Perché esistono molte forme di luce così come esiste l'equilibrio cosmico tra ombra e luce, yin e yang. E poi c'è la luce sfuggevole, quella che fa parte di un concetto poco noto: quello astronomico, ovvero la non esistenza dei buchi
neri teorizzata da Stephen Hawking, e detta appunto Stella Nera.
A dire il vero, da profana appassionata di astronomia, non propendo per nessuna delle due teorie, o meglio, credo che siano entrambe valide; in fondo nell'Universo, quantisticamente parlando, tutto è possibile.
Che poi è il principio al quale mi sono sempre ispirata in ogni campo della mia vita.
A dire il vero, da profana appassionata di astronomia, non propendo per nessuna delle due teorie, o meglio, credo che siano entrambe valide; in fondo nell'Universo, quantisticamente parlando, tutto è possibile.
Che poi è il principio al quale mi sono sempre ispirata in ogni campo della mia vita.
Crediti fotografici: hubblesite.org
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