giovedì 26 giugno 2014

Pensiamo alla vera Italia

C'è un'Italia che lavora su se stessa e che invece di piangere per la perdita ai Mondiali, piange perché non arriva a fine mese. E spesso è costratta a farlo perché il Made in Italy, che fino a 15 anni fa ci dava enorme lustro, è ormai un lontano e sbiatito ricordo del sinonimo di qualità ed efficienza, e spesso viene confuso con il "fatto in Italia" ovvero prodotto sul territorio italiano, ma da mani cinesi (forse sfruttate per tenere bassi i costi).

Dopo giorni e giorni di lamentele e vaneggiamenti come se il Mondiale fosse stata la cosa più importante da fare in questo momento e l'averlo perso costituisca una sconfitta per l'Italia "intera" - come ha assurdamente dichiarato Buffon - suggerisco di tornare con i piedi per terra e di riprendere in mano questo paese così maledettamente tartassato da inflazione, crisi, corruzione e chi più ne ha più ne metta. Non dico che cambieremo quest'Italia schioccando le dita, ma certamente continuare a sentirsi italiani solo per i mondiali non aiuterà molto.

Riprendiamoci l'Italia! L'italianità e la sua enorme creatività, il suo fantastico ingegno, le sue infinite strade per il successo. Ricominciamo a sentirci fieri di stare nello Stivale più creativo, romantico e suggestivo del mondo!
Ispiriamoci alle sue campagne, ai suoi vitigni, ai suoi mari, ai meravigliosi suoi monumenti, testimonianza questa di un genio totale e sublime che da qualche parte scorre ancora nelle nostre vene, solo per il fatto di essere Italiani!

Fiera di essere italiana e di avere quella marcia in più in campo creativo scelgo questa come bandiera da sventolare.



Nessun commento:

Posta un commento